OMELIA PER LA XXII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO- ANNO C (2)

OMELIA PER LA XXII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO- ANNO C

TEMA: LA VIRTÙ DELL’UMILITÀ

CURA DI: Don Justin Nzekwe

OMELIA DI DOMENICA 28 AGOSTO 2022

 

La concezione di Dio della ricompensa è diversa da quella umana. Gli esseri umani preferiscono fare investimenti finanziari e sociali solo dove otterranno una ricompensa immediata. Siamo guidati da una percezione della ricompensa che inizia in questo mondo e finisce in questo mondo. Ci associamo solo a persone che appartengono alla nostra classe sociale e trascuriamo gli altri in quanto meno importanti per noi. Limitiamo le nostre celebrazioni alle nostre piccole cricche che ci inviteranno anche durante le loro celebrazioni e, così facendo, otterremo da loro la nostra ricompensa. Gesù, nella lettura del Vangelo di oggi, ci consiglia di dire: “Quando offri un pranzo o una cena, non invitare i tuoi amici né i tuoi fratelli né i tuoi parenti né i ricchi vicini, perché a loro volta non ti invitano anch’essi e tu hai il contraccambio. Al contrario, quando offri un banchetto, invita poveri, storpi, zoppi, ciechi; e sarai beato perché non hanno da ricambiarti. Riceverai infatti la tua ricompensa alla risurrezione dei giusti”. A Dio non interessa l’atto umano di donare che è pieno di avidità, egoismo e desiderio di sfruttare gli altri. È interessato a come i nostri doni possano giovarci in cielo, poiché ogni ricompensa in questo mondo è temporale e non dura. Dobbiamo essere abbastanza umili da capire il potere di donare ai poveri, a chi ha meno privilegi e a chi potrebbe non essere in grado di ripagarci in questo mondo.

Gesù ci ha insegnato anche un’altra importante lezione nella lettura del Vangelo di oggi. Ci mette in guardia dai pericoli dell’orgoglio. L’orgoglio è il più grande ostacolo alla crescita della nostra vita spirituale. La via dell’orgoglio è la via della distruzione. L’angelo Lucifero fu mandato via dal cielo a causa dell’orgoglio. Esistono tre diversi tipi di orgoglio: Primo, l’orgoglio materiale: sono quelle persone che si vantano dei loro beni materiali e delle loro ricchezze. In secondo luogo, l’orgoglio intellettuale: sono coloro che si vantano dei loro talenti e della loro intelligenza. E il peggiore di tutti, l’orgoglio spirituale: sono le persone moraliste che pensano di essere più sante di tutti e difficilmente si fanno un esame di coscienza. L’unico modo per superare l’orgoglio è quello di acquisire la virtù dell’umiltà. Quando ci umiliamo, Dio ci esalta. La prima lettura di oggi ci ricorda che “Molti sono gli uomini orgogliosi e superbi, ma ai miti Dio rivela i suoi segreti. Perché grande è la potenza del Signore, e dagli umili egli è glorificato”. Con l’umiltà possiamo vincere il nostro orgoglio. Infatti, “l’umiltà è la madre di tutte le virtù, mentre l’orgoglio è una malattia incurabile”. L’umile è una persona che non pensa di essere più importante degli altri. È una persona che è gentile con tutti e non intimidisce gli altri. Una persona umile prende l’ultimo posto quando viene invitata a un’occasione, senza sentirsi insultata da nessuno. La via dell’umiltà è il modo più efficace per ricevere onore sia da Dio che dai nostri simili. Dio si è umiliato diventando uomo come noi in tutto, tranne che nel peccato. Anche noi dobbiamo essere umili come seguaci di Cristo, per superare il peccato di orgoglio, comprendere i segreti di Dio ed evitare la punizione eterna. Maria è un modello di umiltà. La sua umiltà l’ha portata a svuotarsi dell’egoismo e dell’egocentrismo e le ha permesso di ricevere il dono più grande come Madre di Dio. Se imitiamo l’umiltà di Maria, il diavolo avrà paura di noi e Dio verrà a risiedere nel nostro cuore umile. In questa santa messa preghiamo affinché, per intercessione di Nostra Madre Maria, possiamo umiliarci davanti a Dio, in modo che Dio ci esalti nell’ultimo giorno in cielo.