OMELIA PER LA XVII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO – ANNO C. (2)




OMELIA PER LA XVII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO – ANNO C.

TEMA: IL POTERE DELLA PREGHIERA

CURA DI: Don Justin Nzekwe.

OMELIA DI DOMENICA 24 LUGLIO 2022

 

La preghiera è il tesoro più alto che abbiamo come cristiani. Ci dà accesso a tutti i nostri diritti e privilegi di figli di Dio. Abramo, come leggiamo nella prima lettura, è un esempio di preghiera sincera e intima. Parlava con Dio come se stesse parlando con un altro essere umano. Ha contrattato con Dio, come se stesse contrattando con il suo padre biologico. Iniziò chiedendo a Dio se cinquanta giusti che vivevano a Sodoma potessero impedirgli di distruggere la città, e poi continuò a chiedere in sequenza fino ad arrivare a chiedere se dieci giusti potessero salvare la città di Sodoma. Dio ebbe pazienza con lui e accettò persino di risparmiare la città di Sodoma se avesse trovato dieci persone sante rimaste in città. Dio è giusto, ma è anche molto misericordioso. Ha ascoltato pazientemente le preghiere importune di Abramo. Dio si assicurò che non ci fossero fino a dieci persone giuste a Sodoma, come richiesto da Abramo, prima di permettere ai suoi angeli di distruggere la città.

Gesù, nella lettura del Vangelo di oggi, ci ricorda che dobbiamo sempre pregare e non perderci d’animo. Usa una parabola per insegnarci il potere della preghiera e perché dovremmo insistere nelle preghiere anche quando sembra che siamo invadenti con Dio. Gesù disse: “Chiedete e vi sarà dato, cercate e troverete, bussate e vi sarà aperto. Perché chi chiede riceve e chi cerca trova e a chi bussa sarà aperto”. Quando non facciamo una richiesta a Dio attraverso le preghiere, a volte anche lui tace sui nostri bisogni. Dio conosce i nostri bisogni, ma si aspetta anche che siamo noi a ricordarglieli. Ogni volta che preghiamo, convinciamo Dio ad ascoltarci e a rispondere alle nostre preghiere. La preghiera fa sì che Dio si ricordi della sua alleanza con noi come nostro Padre e che sia vincolato da quella stessa alleanza ad ascoltarci come suoi figli. Dio è troppo buono e vuole sempre cose buone per i suoi figli. Gesù chiese: “Quale padre tra voi, se il figlio gli chiede un pesce, gli darà una serpe al posto del pesce? O se gli chiede un uovo, gli darà uno scorpione? Se voi dunque, che siete cattivi, sapete dare cose buone ai vostri figli, quanto più il Padre vostro del cielo darà lo Spirito Santo a quelli che glielo chiedono!”. Se preghiamo e sembra che Dio non abbia risposto, non significa che ci odi. Infatti Dio risponde a tutte le preghiere, secondo ciò che ritiene sia meglio per noi. Rispetta le sue migliori intenzioni, e non i nostri desideri imperfetti che potrebbero non giovarci. Egli ci ama più di quanto noi amiamo noi stessi, e anche quando ci permette di soffrire un po’, di solito è per uno scopo che forse non siamo in grado di capire al momento. Non dobbiamo quindi mai rinunciare a pregare. Dovremmo piuttosto pregare in stagione e fuori stagione, prima di dormire la notte, quando ci svegliamo al mattino, al lavoro, a casa, in Chiesa e ovunque ci troviamo.

Infine, insegnandoci la preghiera: “Padre nostro”, Gesù ci invita a condividere la sua visione di questo mondo. Il Padre Nostro non è così semplice come sembra. È radicale e rivoluzionario: è una preghiera che richiede un cambiamento fondamentale del mondo – da un mondo di ingiustizia, egoismo e miseria a un mondo di giustizia, pace e felicità. È una preghiera che ci spinge a obbedire alla volontà di Dio in modo da poter essere strumenti per la trasformazione del mondo in un regno di Dio sulla terra. In questa santa messa preghiamo che Dio, nella sua bontà, guardi nei nostri cuori e ci conceda tutti i desideri del nostro cuore che non siano peccato, lo chiediamo per Cristo nostro Signore, Amen.

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