Omelia per la sedicesima domenica nel tempo ordinario dell’anno, A




Omelia per la sedicesima domenica nel tempo ordinario dell’anno, A

Tema: Non deficientes. Enim spectans deus

Di: Don. Justin Nzekwe

 

Omelia per domenica 19 luglio 2020

Spesso ci confrontiamo con gli altri. Mettiamo in discussione il beneficio di vivere una vita giusta, poiché alcuni peccatori rimangono impuniti e hanno persino più progresso di alcuni cristiani. Sentiamo il dolore dei nemici di Dio che ci feriscono o ci opprimono solo perché sanno che non ci vendicheremmo perché non vogliamo offendere Dio. Proprio come il nemico che ha piantato il seme della discordia di notte in una fattoria di grano nella parabola del grano e della zizzania, i nostri stessi nemici ci causano molta sofferenza e ci rubano la pace dell’anima, facendoci mettere in discussione la potenza di Dio. Questo nemico può essere all’interno della famiglia, della comunità, può essere la legge oppressiva del governo, può essere colui che noi chiamiamo i nostri amici. La parabola ci fa capire che i peccatori godono solo del permesso temporale e della misericordia di Dio. Dio non vuole fare del male agli innocenti mentre cerca di punire i peccatori. Per questo Dio ha istruito gli operai secondo la parabola di oggi, a non sradicare immediatamente le zizzanie dalla fattoria, in modo che non sradichino erroneamente il grano. Essi devono aspettare il momento finale della mietitura, quando la zizzania che rappresenta i malvagi sarà raccolta per prima e bruciata con il fuoco, mentre il grano che rappresenta i giusti sarà raccolto nella stalla, che è il regno di Dio.

Dobbiamo sapere che i nostri sacrifici quotidiani come cristiani sono come piantare un seme di senape che sboccerà in un grande albero dove gli uccelli potranno fare il loro nido, come ci ha detto la seconda parabola. Non dobbiamo quindi mai arrenderci. I santi in cielo sono esempi perfetti. Alcuni di loro hanno sofferto tanto sulla terra, ma ora si godono la gloria del cielo. La maggior parte di loro erano insignificanti mentre erano sulla terra, ma ora ci affidiamo alle loro intercessioni nelle nostre preghiere. I nostri sacrifici sono come il lievito che, aggiunto alla farina, fa lievitare.

Anche se il viaggio verso il cielo può essere a volte un viaggio difficile con molte distrazioni lungo il cammino. Dobbiamo quindi chiedere l’aiuto di Dio attraverso le preghiere in ogni fase del viaggio. E poiché Dio sapeva che siamo imperfetti e che non siamo in grado di fare questo viaggio solo con le nostre forze, la seconda lettura di oggi ce lo ricorda: “lo Spirito ci aiuta nella nostra debolezza. Infatti non sappiamo come pregare in modo conveniente, ma lo Spirito stesso intercede con gemiti inesprimibili; e colui che scruta i cuori sa che cosa desidera lo Spirito, perche egli intercede per I santi secondo I disegni di Dio”. Invitiamo quindi lo Spirito Santo a permetterci di ricevere le risposte ai desideri del nostro buon cuore per celebrare oggi questa santa messa. Che lo Spirito Santo ci dia la forza di rimanere cristiani fedeli senza arrenderci anche nei momenti difficili. E possa aprire la nostra mente interiore per comprendere i misteri più profondi del regno di Dio, per la gloria di Dio e la salvezza delle nostre anime.

Sia lodato Gesu Cristo!

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