OMELIA DELLA DOMENICA XIX DEL TEMPO ORDINARIO ANNO C (2)




OMELIA DELLA DOMENICA XIX DEL TEMPO ORDINARIO ANNO C

TEMA: VIVERE PER FEDE

CURA DI: don Justin Nzekwe

OMELIA DI DOMENICA 7 AGOSTO 2022

Viviamo in un mondo in cui tutto deve avere una prova scientifica. La fede per noi è un rischio, e molte persone non sono più pronte a correre questo rischio. La lettera agli Ebrei descrive la fede come “fondamento di ciò che si spera e prova di ciò che non si vede”. Non c’è cristianesimo senza fede. Il libro degli Ebrei racconta inoltre come i nostri padri abbiano vissuto di fede. Abramo lasciò la sua patria per una terra sconosciuta solo perché Dio glielo chiese. Sara sperava che Dio le desse un figlio anche in età avanzata, solo perché Dio glielo aveva promesso. Abramo era anche pronto a sacrificare il suo unico figlio solo perché Dio glielo aveva chiesto. Tuttavia, una cosa comune a tutti coloro che hanno fede in Dio è che Dio non li ha mai delusi. La nostra fede in Dio non è mai vana. Gesù ci ha detto che ci preparerà un posto in cielo, in modo che dove c’è lui, ci saremo anche noi. Questa è la nostra più grande motivazione come cristiani: dopo la nostra vita qui sulla terra, andremo in cielo dove non ci saranno né dolore né sofferenza.

La lettura del Vangelo ci ha dato un segreto per entrare nel regno di Dio, quando Gesù ha detto: “Vendete quello che avete e datelo in elemosina; fate dei sacchi che non invecchiano, un tesoro sicuro nei cieli, dove il ladro non arriva e il tarlo non consuma. Perché, dov’è il tuo tesoro, là sarà anche il tuo cuore”. Non è detto che vendiamo tutto quello che abbiamo e facciamo la fame, ma Gesù ci ricorda il valore di fare l’elemosina ai poveri, di aiutare i bisognosi e di fare ogni forma di opera buona. Ci ricorda che tutto ciò che abbiamo ci è stato dato da Dio e che un giorno dovremo rendere conto di come abbiamo usato le ricchezze che abbiamo sulla terra per servire Dio. Dio ci ha reso amministratori di tutto ciò che abbiamo e se siamo in grado di usarlo per prenderci cura dei poveri, dei bisognosi e di coloro che stanno attraversando delle difficoltà, Dio sicuramente ci benedirà e ci ricompenserà. Il nostro atteggiamento dovrebbe essere sempre come quello del servo che si comporta in modo appropriato, sapendo bene che il suo padrone verrà sicuramente, anche se non sapeva quando. La nostra vita deve essere sempre un’espressione di fede. Se ci comportiamo in modo corretto e compiamo i nostri doveri come servi fedeli, la venuta del padrone non sarà un evento spaventoso, ma piuttosto qualcosa da attendere con ansia, poiché il padrone verrà a ricompensarci.

Tuttavia, se trascuriamo i nostri doveri, riceveremo una punizione come servi infedeli. Gesù infatti disse: “Il servo che, conoscendo la volontà del padrone, non avrà disposto o agito secondo la sua volontà, riceverà molti colpi; quello invece che, non conoscendola, avrà fatto cose degne di essere percosse, ne riceverà pochi”. Quante volte siamo diventati servi infedeli di Dio? Quante volte siamo diventati meno preparati alla venuta del padrone? Quante volte abbiamo continuato a vivere nel peccato come se il padrone non tornasse più? Nostro Signore è misericordioso, ma non possiamo dare per scontata la sua misericordia. In questa santa messa preghiamo per avere la grazia di essere degni amministratori di tutte le benedizioni che Dio ci ha dato. Chiediamo a Dio di concederci la grazia di essere fedeli e buoni servitori nel regno di Dio. Preghiamo affinché Dio non ci giudichi o punisca secondo la colpa dei nostri peccati, ma secondo la sua misericordia che dura in eterno.

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