OMELIA DELLA 28 DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO ANNO B (6)

OMELIA DELLA 28 DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO ANNO B

TEMA: CI CHE SUPERA LA RICCHEZZA

DA: Don Justin Nzekwe

OMELIA DI DOMENICA 10 OTTOBRE 2021

OMELIA DELLA VENTOTTESIMA DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO – ANNO B

La lettura del Vangelo di oggi ci racconta la storia di un uomo che vuole seguire Gesù dopo essere stato fedele agli insegnamenti di Dio nella sua fede ebraica. Era ricco, e quando Gesù gli chiede di rinunciare a tutte le sue ricchezze e di venire a seguirlo, se ne va triste. Dio ci chiede sempre di fare dei sacrifici, che sembrano così difficili agli occhi dell’uomo, e noi siamo come quell’uomo che adora Dio nel modo che gli è conveniente. Questa storia ci ricorda che l’ultima cosa che supera la ricchezza, è la vita eterna. La vita eterna non solo supera la ricchezza, la salute, il potere e persino la saggezza umana, ma ci dà anche la vera saggezza, la ricchezza, la salute e molte altre cose. È per questa ragione che Gesù ha assicurato Pietro dicendo: “In verità io vi dico: non c’è nessuno che abbia lasciato casa o fratelli o sorelle o madre o padre o figli o campi per causa mia e per causa del Vangelo, che non riceva già ora, in questo tempo, cento volte tanto in case e fratelli e sorelle e madri e figli e campi, insieme a persecuzioni, e la vita eterna nel tempo che verrà” (Marco 10:29-30).

In secondo luogo, per ereditare la vita eterna, dobbiamo conformare la nostra vita a Gesù. Esortando l’uomo a vendere tutti i suoi beni e a darli ai poveri, Gesù lo stava conducendo alla pratica dell’amore, che implica la rinuncia ai suoi beni e, più tardi, al proprio io. Quest’uomo ricco era preoccupato fin dalla sua giovinezza di osservare i comandamenti di Dio e di seguire le lettere della legge, mentre trascurava la necessità di avere compassione per gli altri. Solo Dio sa dove si trova in questo momento. In paradiso o all’inferno, non lo so. Tuttavia, abbiamo bisogno di saggezza e comprensione come sottolineato nella prima lettura, per essere in grado di sapere che i nostri beni terreni non sono le cose più importanti nella vita. La nostra vita sulla terra è breve e solo un passaggio alla vita eterna in cielo dove vivremo per sempre. L’uomo lasciò la presenza di Gesù molto triste, perché non voleva dare le sue ricchezze ai poveri che non avevano contribuito a crearle. Deve essersi ricordato di tutti gli sforzi e del tempo che aveva messo nel fare quelle ricchezze, e semplicemente si allontanò da Gesù. Si è allontanato per proteggere ciò che pensava fosse più importante per lui, mentre in realtà ha perso tutto. Ha perso l’essenza del nostro essere umani. Quanti di noi si sono allontanati da Gesù perché pensiamo che le nostre aspettative non siano soddisfatte nella Chiesa? Quanti di noi amano così tanto i loro beni terreni che sono disposti a rinunciare a Dio a causa di essi? La ricchezza non è un peccato, ma usarla in modo sbagliato può portare alla nostra distruzione. Non dobbiamo mai essere come quest’uomo ricco. Non dobbiamo mai permettere che la realtà di essere ricchi metta in ombra la necessità della vita eterna. Non dobbiamo mai essere controllati da ciò che abbiamo, ma usarlo saggiamente senza distruggere la nostra anima. Chiediamo a Dio in questa santa messa di darci più saggezza e comprensione per poter fare le giuste scelte sulla terra che ci permetteranno di ereditare il regno di Dio alla fine della nostra vita. Amen.

Don Justin Nzekwe

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